IL CIRCOLO RIPARTE RICORDANDO IL PENSIERO E LA POETICA DI PIER PAOLO PASOLINI

E’ ripresa, dopo la pausa estiva, l’attività culturale del Circolo Polesano Amici dell’Arte, presieduto da Maurizio Noce. La conviviale di giovedì 15 settembre è stata dedicata a Pier Paolo Pasolini, poeta, narratore, regista e critico anticonformista, nel centenario della nascita (Bologna 1922 – Roma 1975). A presentare ai soci la personalità poliedrica dell’artista, era presente il prof. Marco Munaro, noto scrittore rodigino, autore di importanti raccolte poetiche e fondatore de “Il Ponte del Sale” – Associazione per la poesia e della Casa Editrice omonima. Ha commentato il relatore:

“Pasolini rappresenta una delle personalità più complesse del panorama culturale del XX secolo. Appassionato di studi classici, scrisse una prima raccolta di liriche intitolata “La meglio gioventù” pubblicata nel 1954, che include anche gli scritti giovanili “Poesie a Casarsa”, in dialetto friulano e ispirate ai luoghi di origine della madre. Per la sua natura istintiva e a volte violenta, subì l’accusa di atti osceni in luogo pubblico e fu costretto a trasferirsi a Roma. Nella capitale scoprì il mondo delle borgate, con tutte le componenti istintive, miserabili e violente rappresentate dal sottoproletariato romano, che lo ispirò alla stesura di alcuni dei suoi romanzi più celebri, tra cui “Ragazzi di vita” edito da Garzanti e pubblicato nel 1955. Per l’originalità della storia, il linguaggio usato dai protagonisti, a metà tra il gergo e il dialetto, ottenne consensi di pubblico e di critica, pur se l’opera comportò all’autore e all’editore un processo per oscenità, concluso con l’assoluzione perché il fatto non costituiva reato.

Il Direttivo e il Prof. Marco Munaro, relatore della serata

La sua attività di scrittore proseguì tuttavia con la stesura di numerose opere significative, sino all’incompiuta “Petrolio” in cui traspare la tristezza dell’uomo moderno alla ricerca della verità.

Di seguito esplose nell’artista la passione per il cinema e dal ’57 firmò diverse sceneggiature, finché si affermò come attore, regista dirigendo molte pellicole di successo. Esiste un denominatore comune pure in questo filone artistico, costituito dalla valorizzazione della carica positiva e delle tendenze istintive del popolo, esaltato come alternativa alla spietatezza del capitalismo accusato di intrecci tra politica, istituzioni e potere economico. Pasolini decretò un’aperta condanna contro tutti gli aspetti della società borghese e capitalista del suo tempo, accusandola di aver indotto all’appiattimento della cultura, alla sua omologazione a modello dei ceti dominanti, con la perdita dei valori della tradizione. Ha concluso Munaro:

“Pasolini rappresenta l’intellettuale della contraddizione e dell’opposizione. In lui coesistono razionalità e visceralità, ideologia e passione, mentre si oppongono natura e storia, popolo e borghesia, illusione e disillusione. Per la varietà e profondità dei temi trattati rappresenta una delle più inquietanti figure di osservatore critico del suo tempo e in particolare un punto di riferimento per il dibattito politico – culturale della società attuale”.

Ospiti del Circolo nel corso della serata

Durante la serata sono stati letti ai soci testi poetici e brani letterari dell’autore e proiettati filmati per farne conoscere a fondo la profondità culturale e la carica espressiva.

 

Federica Panziera